martedì 28 aprile 2009

Only for Survivors: Sorpresa Clinique.

Capita che sia un freddo giorno primaverile di pioggia, inadatto agli abiti di stagione. 
Capita di andare alla profumeria di fiducia per un fard, un rossetto, una crema restringi-pori, e, guarda un po', son tutti prodotti Clinique.
Non è pubblicità: è constatazione. 
Un po' più cari dei prodotti L'Oréal, ma di qualità infinitamente migliore, non sbagliano un colpo, soprattutto nella linea per la cura del viso.
Il sistema per la cura della pelle in tre fasi è un must per tutte le ragazze un po' geek come me, alle prese da sempre con problemi di pelle a tendenza oleosa e/o acneica. Sapone, Tonico astringente e idratante dal nome meraviglioso (Dramatically Different Moisturizing Lotion... da scriverci un'elegia), completati opportunamente dalla linea Pore Minimizer - affinante, satinante, riduce visibilmente la dimensione dei maledetti pori - riportano all'onor del mondo anche la più disgraziata delle pelli. Una panacea per l'autostima.
Poi, oggi, la mia profumeria preferita di Torino mi ha anche regalato un beauty case delizioso, fiorellini stilizzati colorati su sfondo bianco, con dentro una sorpresina: 3 campioncini - sapone per il viso, crema idratante e uno spettacolare rossetto mat dal colore deciso che non mancherò di usare.
L'innegabile futilità dell'argomento fa il paio con la mia soddisfazione: stupita e gioiosa come una bimba, guardo la mia sorpresina e il sole già si affaccia fra le nuvole arrabbiate.

lunedì 27 aprile 2009

Voglia di ricominciare.

Per tanto tempo questo blog è rimasto sguarnito, perché le cose succedono, e si portano via tutto il tempo. Cose belle, desiderate, attese. 
Oggi vivo in una casetta in affitto con il mio adorato compagno: è piccola ma piena di luce e la cucina è molto carina. Dal balcone della camera da letto, nelle giornate limpide, si vede la catena delle Alpi, e quella pedemontana. Così, quando al mattino tiro su la serranda, respiro e mi riempio gli occhi di quello spettacolo. Dal balcone si intravvedono gli alberi del parco della Pellerina, che è proprio a due passi: se ci si va verso le sette di sera, si incontra gente che corre o che porta il cane a passeggio.
Il quartiere è vivace, giovane, pieno di negozi. In casa tengo una campanula e un'orchidea. Il bagno è tutto arredato sui toni del giallo e dell'arancio. Non c'è l'ascensore e abitiamo al terzo piano, ma è un bene, perché ho già perso due chili.
Non avrei mai detto che ci sarei riuscita. Un anno fa, in questo periodo, lottavo con l'ansia la rabbia e la depressione che mi stavano portando via il cervello dopo una serie di guai, primo fra tutti un lavoro che amavo ma a cui avevo dovuto rinunciare perché a trent'anni non basta lavorare così, prendere lo stipendio quando capita, non avere un contratto ed essere pure svalorizzata come persona.
Ero convinta di non valere più nulla, di essermi meritata tutto, ero convinta che per me non ci sarebbe stato un futuro ma solo rassegnazione e inadeguatezza. 
Però io non sono così. Sono una che quando arrivano le difficoltà tira fuori il meglio di sé e allora cos'era successo? Perché stavo così male?
Io credo che il dolore nella vita sia necessario. Non nel senso che dobbiamo tutti soffrire, ma nel senso che, se capita, accade per un motivo.
Io vivevo in un modo sbagliato, con emozioni sbagliate, rigidità, pregiudizi. Inseguivo un idiota ideale di perfezione che mi faceva camminare nella vita come un soldatino: senso del dovere, paraocchi, nessun dubbio, dritta alla meta. Ma quante cose ci si perde, così. E soprattutto: più un materiale è duro, più si spezza, si sbriciola, muore.
Ho dovuto fare un lungo percorso psicoterapico per capire che il lavoro era stata solo la causa scatenante di una sofferenza che covava da anni, dall'infanzia, dall'adolescenza, da sempre, e che mai mi aveva permesso di godere appieno del rapporto con gli altri e con me stessa.
Io sono così, fragile, sensibile, precisa, perfezionista, e non posso cambiare il mio carattere stravolgendolo completamente. Però posso migliorare la qualità della mia vita, imparare la leggerezza.
Questo è ciò che ho fatto nell'ultimo anno, e che continuo - e continuerò - a fare.
E così ho lasciato l'amata casa dei miei genitori per vivere l'esperienza della convivenza, che si sta rivelando bellissima, anche se un po' faticosa; non mi innervosisco più come prima, ma riesco a dare un peso e un senso maggiore alle cose; cerco di divertirmi e di stare bene con gli amici, godendo del loro affetto e della loro compagnia e cercando di capire il più possibile le esigenze degli altri. Lavo, stiro anche le camicie, sto imparando a cucinare. Sorrido di più, mi sento più serena e più forte.
Lunedì scorso ho ricominciato a spedire curricula qua e là: prima ne avevo quasi paura. Il timore di ritrovare quell'esperienza e quella brutta situazione mi bloccava. Il lavoro per me era diventato il sinonimo dell'angoscia. Ma quella situazione svaniva, sempre di più. Giorno dopo giorno. E ho capito di essere pronta, e mi sono detta: Sara, vai, e que sera sera.
Non so come finirà, ma so solo una cosa: un anno fa mi sentivo morire, oggi mi sento rinascere.
Bentornati nel mio blog.

mercoledì 8 aprile 2009

The Fashion Report. Fall 2009: New York. General Suggestions.

General Suggestions : Ten Strong Themes.

3. SOPHISTICATED.

Tommy Hilfiger

Brian Reyes

Derek Lam

Matthew Williamson

Yigal Azrouel

Tibi

Carlos Miele

Stephen Burrows

L'Wren Scott

Douglas Hannant

Ralph Lauren

Preen

Behnaz Sarafpour

Peter Som

Barbara Tfank

... and some accessories.

Ralph Lauren

Derek Lam

Michael Kors

Marc by Marc Jacobs

Michael Kors

Marc by Marc Jacobs

3.1 Phillip Lim

Marc by Marc Jacobs

3.1 Phillip Lim

Matthew Williamson

Proenza Schouler

3.1 Phillip Lim

Proenza Schouler

Narciso Rodriguez

Thakoon

The Fashion Report. Fall 2009: New York. General Suggestions.

General Suggestions : Ten Strong Themes.

2. ANIMALIER.

Yigal Azrouel

Nanette Lepore

Rebecca Taylor

Chris Benz

Peter Som

... and some accessories.

Marc by Marc Jacobs

Derek Lam

Matthew Williamson

Matthew Williamson