lunedì 15 giugno 2009

Dalla finestra. Reloaded.

L'asse via Lessona - Via Servais è proprio una roba strana. E non mi riferisco solo a quella divisione ricchi e poveri - villette e condomini di cui ho parlato l'altro giorno.
Le due vie sono presentano infatti una strana successione di benzinai a poche centinaia di metri l'uno dall'altro. Uno di questi lo vedo dalla mia finestra, e la cosa ha una sua utilità perché mi permette di monitorare il prezzo della benzina.
Come tutti gli anni, all'inizio della stagione estiva, il prezzo si impenna. E quest'anno non ha fatto eccezione. State ben certi che ad agosto saremo almeno a 1,400 euro per la verde.
Comunque, da quando ogni mattina osservo incuriosita l'attività dei tre individui che fanno andare avanti il benzinaio sotto casa, penso che l'alienazione che ben conosco non è nulla rispetto al pur dignitoso lavoro che fanno.
Ad ogni modo, se avete bisogno di fare il pieno, passate di qua, ma andate in via Servais che spendete meno.

mercoledì 10 giugno 2009

Dalla finestra.

In via Lessona, dove abitiamo noi, c'è una bizzarra distribuzione delle case. Nel senso: dalla parte sinistra, guardando Superga, ci sono le ville che, più o meno direttamente, affacciano sul parco della Pellerina; dalla parte destra, i condomini.
Vi sarà facile intuire dove stiamo noi.
E' chiaro che queste ville bellissime, che nei casi migliori ricordano quelle di Mondello, sono piccoli paradisi spesso circondati da giardini all'inglese, fiori colorati, altalene, dondoli e tavoli per pranzare fuori. Per non parlare dei terrazzi immensi che, in questo periodo, staranno regalando abbronzature da paura ai fortunati inquilini.
Però vi dico anche questo.
Questa divisione visibile tra ricchi e meno ricchi (poveri, in qualche caso) non è così deprimente per chi sta dalla mia parte della strada.
Innanzitutto, noi non abbiamo il problema dei furti d'appartamento. Se ci pensate, il malintenzionato, come l'ape verso il miele, dove credete che si indirizzi? Verso i nostri umili appartamenti da due massimo tre vani o verso i villoni spaziali che stanno davanti?
Seconda osservazione.
Saranno anche favolose, queste ville, ma quelle che danno direttamente su via Lessona non godono di chissà quale panorama. Infatti, siccome non sono più alte di due piani, davanti, nel 99 per cento dei casi, si trovano in un piacevole tete-à-tete coi nostri simpatici condomini, spesso non nelle migliori condizioni. Dietro, invece, spesso confinano con altre ville, che sbarrano loro la vista sul parco.
Terza osservazione.
Se io avessi i soldi necessari ad acquistare una di quelle ville, non avrei dubbi: cercherei in una zona come la precollina, o il lungo Po, o la Crocetta. Con rispetto parlando: avere la villa in zona Parella è come andare alla sagra della porchetta vestita Dior.
Invece noi stiamo bene dove stiamo.
E' vero, il terzo piano è senza ascensore, ma così perdiamo peso e alleniamo la resistenza.
Il terzo piano ci fa godere di una vista e di una luce impagabili.
Infine stiamo dove dobbiamo stare, senza troppe pretese e senza doverci accontentare troppo.
E poi non abbiamo l'ansia che qualcuno ci entri in casa da un momento all'altro.
Certo, lo ammetto: quando la sera le luci si accendono dentro quei mega saloni con scala a chiocciola e mega soppalco un po' di sana invidia si fa sentire, ma alla fine penso che le cose davvero importanti sono ben altre e che desiderare ciò che non si può avere fa solo danni.
Meglio trovare il bello in ciò che, a uno sguardo distratto, tanto bello non sembra.

venerdì 5 giugno 2009

The Fashion Report. Fall 2009: New York. General Suggestions.

General Suggestions : Ten Strong Themes.

4. COUTURE ELEMENTS.

Donna Karan

Miss Sixty

Proenza Schouler

Doo.Ri

Proenza Schouler

Altuzarra

Doo.Ri

Proenza Schouler

Doo.Ri

Jonathan Saunders

Carlos Miele

VPL

Tory Burch

Matthew Williamson

Doo.Ri

Proenza Schouler

Doo.Ri

Hutson
... and some accessories.

Michael Kors

giovedì 4 giugno 2009

The good seeds. 1.

Thich Nhat Hanh. Le radici della rabbia.

La rabbia si radica nella mancata comprensione di noi stessi e delle cause, remote o contingenti, che hanno prodotto la spiacevole situazione in cui ci troviamo. La rabbia si radica anche nel desiderio, nell'orgoglio, nell'agitazione e nel sospetto. Le radici primarie della nostra rabbia sono dentro di noi. L'ambiente e gli altri giocano solo un ruolo secondario. Non ci è difficile accettare gli enormi danni provocati da una catastrofe naturale, come un terremoto o un'alluvione. Ma se il danno è provocato da una persona, non sappiamo essere altrettanto pazienti. Sappiamo che i terremoti e le alluvioni hanno una causa; ma dovremmo capire che anche la persona che ha provocato la nostra rabbia ha i suoi motivi, remoti e contingenti, per fare quello che ha fatto.
Per esempio, una persona che ci prende a male parole può aver subito lo stesso trattamento appena il giorno prima, o nell'infanzia da parte di un padre alcolizzato. Intuire e comprendere questo genere di cause è il primo passo per liberarci dalla rabbia. Non dico che un aggressore protervo debba restare impunito. Dico soltanto che il punto è occuparsi innanzitutto dei semi distruttivi che sono dentro di noi. Poi, se la persona necessita di aiuto o correzione, potremo farlo spinti dalla compassione, non per rabbia o per vendetta. Se ci sforziamo sinceramente di capire la sofferenza di un altro, sarà più facile assumere un comportamento che lo aiuti a superare il suo dolore e la sua confusione e che sia utile in generale.

Da "La pace è ogni passo", Ubaldini Editore - Roma.