mercoledì 10 giugno 2009

Dalla finestra.

In via Lessona, dove abitiamo noi, c'è una bizzarra distribuzione delle case. Nel senso: dalla parte sinistra, guardando Superga, ci sono le ville che, più o meno direttamente, affacciano sul parco della Pellerina; dalla parte destra, i condomini.
Vi sarà facile intuire dove stiamo noi.
E' chiaro che queste ville bellissime, che nei casi migliori ricordano quelle di Mondello, sono piccoli paradisi spesso circondati da giardini all'inglese, fiori colorati, altalene, dondoli e tavoli per pranzare fuori. Per non parlare dei terrazzi immensi che, in questo periodo, staranno regalando abbronzature da paura ai fortunati inquilini.
Però vi dico anche questo.
Questa divisione visibile tra ricchi e meno ricchi (poveri, in qualche caso) non è così deprimente per chi sta dalla mia parte della strada.
Innanzitutto, noi non abbiamo il problema dei furti d'appartamento. Se ci pensate, il malintenzionato, come l'ape verso il miele, dove credete che si indirizzi? Verso i nostri umili appartamenti da due massimo tre vani o verso i villoni spaziali che stanno davanti?
Seconda osservazione.
Saranno anche favolose, queste ville, ma quelle che danno direttamente su via Lessona non godono di chissà quale panorama. Infatti, siccome non sono più alte di due piani, davanti, nel 99 per cento dei casi, si trovano in un piacevole tete-à-tete coi nostri simpatici condomini, spesso non nelle migliori condizioni. Dietro, invece, spesso confinano con altre ville, che sbarrano loro la vista sul parco.
Terza osservazione.
Se io avessi i soldi necessari ad acquistare una di quelle ville, non avrei dubbi: cercherei in una zona come la precollina, o il lungo Po, o la Crocetta. Con rispetto parlando: avere la villa in zona Parella è come andare alla sagra della porchetta vestita Dior.
Invece noi stiamo bene dove stiamo.
E' vero, il terzo piano è senza ascensore, ma così perdiamo peso e alleniamo la resistenza.
Il terzo piano ci fa godere di una vista e di una luce impagabili.
Infine stiamo dove dobbiamo stare, senza troppe pretese e senza doverci accontentare troppo.
E poi non abbiamo l'ansia che qualcuno ci entri in casa da un momento all'altro.
Certo, lo ammetto: quando la sera le luci si accendono dentro quei mega saloni con scala a chiocciola e mega soppalco un po' di sana invidia si fa sentire, ma alla fine penso che le cose davvero importanti sono ben altre e che desiderare ciò che non si può avere fa solo danni.
Meglio trovare il bello in ciò che, a uno sguardo distratto, tanto bello non sembra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi è scesa una lacrimuccia...la vostra casetta è bellissima e molto accogliente. non metterei invece piede in certe villazze neanche per tutto l'oro del mondo. baci
Noemi