
Da diverse parti - ma da una in particolare - mi arriva la richiesta di spiegare chi, o meglio COSA è, l'essere che campeggia nella homepage del mio blogghino.
Chiamasi TAREPANDA.
In giapponese la parola tare significa pigro ma indica anche la posizione a pancia in giù, dunque, in un modo molto semplicistico ma efficace, potremmo chiamarlo pigropanda o pandapigro. Ora, poiché già di per sé il panda non passa per animale dinamico e vivace, l'appellativo tare dà la misura della sua inguaribile lassezza. Tale lassezza è quantificata dalla sua velocità: 2,75 metri all'ora, per di più rotolando. Il Tarepanda infatti non cammina, né a due né a quattro zampe. Gli piace mangiare i suama - dolcetti giapponesi di colore rosa - e darsi al relax in comode tazze da tè. Il che dà un'idea anche delle sue ridotte dimensioni - può stare nel palmo di una mano adulta!
Maschio, femmina? Non si sa bene. Sono tutti uguali. Così come non è stato ancora accertato se abbiano gli occhi aperti o chiusi. Si dice che si riproduca per divisione, ma tengo a ripetere che sono ben poche le notizie certe riguardo questo strano essere. Di sicuro si sa che la sua mamma è una bravissima disegnatrice giapponese di nome Hikaru Suemasa.
Si ritiene che il grande successo del Tarepanda sia dovuto alla facilità con la quale ognuno di noi può immedesimarsi in lui (o lei... Boh!). Siamo tristi, stanchi o depressi? Il Tarepanda ci viene in soccorso con la sua tenerezza irresistibile e ricordandoci che, nel momento della difficoltà, non siamo gli unici a sentirci giù.
1 commento:
Grazie grazie per questa descrizione: ma che bel personaggino. Come si fa a non volergli bene??
N.
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