mercoledì 24 settembre 2008

Una lettera mai spedita.

Non siete tanto più vecchi di me; vi considero anzi miei coetanei. Le traiettorie della vita mi hanno però portata, per un certo periodo di tempo, a fidarmi di voi e a dipendere da voi.
Vivete nella radicata convinzione di essere invincibili, creativi, brillanti e mai fallaci. Guardate dall'alto in basso la moltitudine dei non iniziati, dispensate rabbia a chi non vi asseconda.
La vostra è un'ironia malvagia, non siete a vostro agio con le persone: temendo il loro giudizio, le escludete. Non tollerando le vostre stesse debolezze, non tollerate quelle altrui.
Siete gretti, avidi, privi di umanità e moralità. Non vi fate scrupolo nel farvi gioco di giovani come voi, un po' meno privilegiati ma pieni di sogni e di ambizioni. Non rispettate le basilari regole del rispetto e aggirate un certo tipo di legalità con sprezzante noncuranza.
Credete di sapere tutto: e invece non sapete niente.
Non sapete che, quando si è giovani, credere assurdamente, ciecamente che il lavoro sia tutto toglie energie che andrebbero spese per rendere quella gioventù degna.
Non sapete che il tempo tolto a un amico non torna mai più, e che presto rimarrete voi e il vostro lavoro. Null'altro.
Non sapete che il mancato rispetto sarà di danno prima di tutto a voi stessi, perché vi renderà odiosi, intollerabili, inumani, e circondati dal nulla.
Nessuno si fiderà più di voi: avrete costruito un enorme castello di sabbia, sarete nevrotici, soli, rancorosi, e quel lavoro che consideravate tanto importante dimostrerà i suoi limiti. Costruito sull'inganno, la furbizia, la malafede, l'avidità, la mancanza di onestà, imploderà per sua stessa natura. Una casa con le fondamenta marce prima o poi crolla.
Non avete saputo dimostrare neanche un granello di umanità a una persona che tanto aveva fatto e tanto si era sacrificata per voi: ero un pezzo di ricambio, potevo essere tranquillamente sostituita. E quante volte prima di me era già successo! Avevo visto tutto coi miei occhi, ma non volevo credere.
Non provo più rabbia per voi. Vi compatisco. Vi ringrazio perfino: senza di voi non sarei arrivata a questo punto. Un punto in cui tutto mi è più chiaro, un punto doloroso. E necessario.

2 commenti:

noemi ha detto...

Sarina, il mio precedente commento si è perso...ci riprovo: ti avevo scritto che sottoscrivo tutto ciò che dici in questa lettera. Ho vissuto con te parte di questa terribile esperienza: ti capisco e ti sono vicina.

Sara Giorgia ha detto...

Sei stata preziosissima amica mia. Eri, sei una delle persone che meglio capivano cosa mi stava accadendo. Sono felice della nostra amicizia.

Sara Giorgia.