giovedì 30 ottobre 2008

Leggere. Scrivere. Pensare.


Bellissimo scrivere dopo aver letto qualcosa di importante.
E' come se i pensieri, prima volatili e confusi nella mente, si sedimentassero e depositassero diventando qualcosa di più definito. Dopo aver letto la scrittura è stimolata, accelerata, intensificata. Ergo, pensare prima di scrivere è un'ottima abitudine.
Prima temevo i pensieri: più che altro, ne temevo le conseguenze. Non riuscendo a governarli, mi facevo sopraffare dal caos e dell'impotenza. Questo accade alla maggior parte delle persone, in quanto ci viene insegnato fin da bambini che agire è assai più importante che pensare. Il motivo è semplice: agire è più facile, più comodo, meno doloroso. Però c'è un però. Agire, sembra un paradosso ma è così, chiude tante porte davanti a noi, ci preclude la possibilità di conoscere noi stessi e, da questa conoscenza, trarre quella serenità che solo il coraggio della scoperta trasmette.
Adesso pensare mi piace tantissimo.
Non è più uno sforzo: è, anzi, come liberare le vie respiratorie, aprire dei canali. Ci sono delle attività che agevolano questa pratica: fare le pulizie, ascoltare musica, stirare, fare la doccia.
E poi c'è un momento magico, in cui tutti i pensieri si fanno chiari e scriverei mille pagine: quell'attimo prima di addormentarsi, quella sorta di dormiveglia, in cui la coscienza cede il posto al sogno, e, lasciando andare, la vera essenza di noi trova la sua voce, senza più barriere, sovrastrutture, pregiudizi.

3 commenti:

noemi ha detto...

Sara non ho parole, leggo questo post e noto che stiamo vivendo in parallelo...Sto scrivendo degli "esercizi di sopravvivenza". Tra i prossimi posso inserire: Lettura del blog di Sara? Mi dai il permesso? Bacioni.

P.s. bella la foto pink...

Sara Giorgia ha detto...

Amica, sono onorata. Commossa.
Ti voglio bene.

noemi ha detto...

Anche io tanto Sarina.