martedì 21 ottobre 2008

What about Penélope?


Sono andata a vedere l'ultimo film di Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona. Divertente, caldo, solare, inquieto, amaro. Nel complesso, direi un bel film. Tre donne e un uomo intimamente legati da passioni, più o meno svelate, e follie molto poco discrete. Mi piace parlarne non tanto per la trama, che è fondamentalmente quella di un quadrilatero amoroso, né per la strombazzatissima atmosfera lesbo che sottende alcune scene tra Scarlett Johansson e Penélope Cruz, né tantomeno per il fascino primitivo e magnetico del buon Bardém (che ottimo attore però!), né, infine, per la scontata contrapposizione tra maledettismo artistoide e logica piccoloborghese.
La chiave del film è la meravigliosa Penélope. 
Certo, Scarlett è molto brava, anzi è impagabile nell'apparire al contempo innocente e maliziosa, ingenua e scaltra: la forza dei suoi personaggi è molto spesso qui. Ma non c'è storia di fronte alla Cruz.
Fin dalla sua prima apparizione, sconvolta, scarmigliata, il trucco sfatto, gli occhi sgranati e sofferenti, la scena è tutta per lei. Un personaggio da folle nevrotica e genialoide (a essere precisi: "No talento, genio", dice lei stessa) perdutamente innamorata del suo uomo ma incapace di costruire con lui un rapporto sano, in cui non ci siano accoltellamenti e colpi di pistola.
Non il classico personaggio romantico, vincente - anche nella tragedia - proprio grazie alla sua "diversità", ma un essere fragile, fragilissimo, bisognoso di amare ed essere amato ma capace di null'altro che non sia la sua autodistruzione. Chi conosce la nevrosi la rivedrà incarnata in questa volitiva, carismatica piccola donna, rivivrà con pari intensità i momenti della rabbia e quelli della sconfitta.
Ecco cosa volevo dire, al di là della recensione, che lascia un po' il tempo che trova: arte è quando la vita reale, quella che tocchiamo e vediamo e respiriamo ogni giorno, viene rivissuta e sublimata e resa poetica, in un modo grazie al quale tutti, in maggiore e minore misura, ci si possano rispecchiare.
Con tale amore Woody Allen ha creato il disgraziato personaggio di Maria Elena, e con tale efficacia e passione Penélope Cruz l'ha interpretato, da avere intravisto la scintilla della vita vera su un semplice schermo cinematografico.

2 commenti:

noemi ha detto...

Bella bella. Lo andrò a vedere!!

Sara Giorgia ha detto...

Penélope è proprio sconvolgente in questo film. Mamma mia.