martedì 11 novembre 2008

The Quintessence of Beauty. 0.

A gentile richiesta, parte da oggi una nuova rubrica: The Quintessence of Beauty.
Di cosa si tratta?
E' molto semplice. Partendo dalla mia esperienza sul campo, curiosa e tormentata e però piena di sorprese, vi illustrerò i modi migliori per prendervi cura di voi per quanto riguarda alimentazione, abbigliamento, prodotti per la cura di viso e corpo, make up e anche - cosa che ritengo imprescindibile per coltivare la reale bellezza - cultura e svago. Se seguirete questi consigli, imparerete a conoscervi meglio, a valorizzare le vostre peculiarità e a essere più serene e clementi con voi stesse.
Per cominciare, vi racconto brevemente una storia. La mia.
C'era una volta un'adolescente insicura, con i denti incisivi un po' pronunciati, il vizio di rosicchiarsi le unghie e qualche problema nell'accettarsi e nel rapportarsi agli altri. Timida e riflessiva, ma interiormente vulcanica curiosa e reattiva, l'adolescente dapprima esprime la sua personale protesta mortificando il suo aspetto: camicioni a quadri di flanella, jeans e scarpe tutt'altro che femminili, capelli trascurati, qualche problema alla pelle, un rifiuto assoluto per quanto riguarda moda, trucco, prodotti di bellezza. E un pessimo carattere. I problemi coi coetanei non mancano, specialmente con l'altro sesso. Eppure le piace la musica, il cinema, le piace scrivere, è dolce con chi riesce a entrare in confidenza, è una buona ascoltatrice.
Un giorno, complice l'atteggiamento non troppo accomodante dei coetanei, in lei scatta qualcosa.
Forse è la frase di quella che credeva un'amica: "Sara, in fondo non sei da buttare via". Sara pensa che quella frase nessuno mai potrà più permettersi di dirla.
E pensa anche che, se non farà qualcosa per amarsi un po' di più, per stimarsi, per volersi bene, non sarà mai realmente amata e capita dagli altri.
Il primo trucco che acquista è un eyeliner: ha sedici anni. Ogni tanto proverà col rossetto della madre, un bel rosso mattone che vira al bordeaux. Ma sono timidi tentativi. A diciassette anni, smette di rosicchiarsi le unghie. 
Ripone per sempre nell'armadio le camicie di flanella e le t-shirt grunge, taglia i capelli, prova con diverse acconciature. Ora sui jeans spiccano maglioncini colorati, o t-shirt più femminili. Alla pulizia del viso, una volta all'anno, si aggiunge la routine quotidiana del sapone struccante, quello sebo-regolatore per intenderci.
Il trucco si fa sempre più visibile: la linea dell'eyeliner accuratamente disegnata, qualche volta un po' di ombretto, il rossetto color mattone e, finalmente, la cipria. Quella fastidiosissima sensazione di lucidità sulla zona T inizia a scomparire.
Alla fine del liceo, i jeans valorizzeranno le curve un po' pronunciate, l'abbigliamento sarà sportivo ma curato, alle Gazelle si affiancheranno scarpe col tacco o con la zeppa.
I vent'anni fanno riemergere in superficie quella bambina che giocava con Gira la Moda o che guidava le coetanee nella creazione di una collezione Primavera-Estate (Daniela e Susanna se lo ricorderanno... Forse). Complice un'amica immanicata con qualunque commessa di profumeria di Torino e dintorni, ogni giornata è un'entusiasmante prova di campioncini delle marche più svariate e chic: sapone per il viso, tonico, crema opacizzante, idratante, energizzante. Maschera. Scrub in granuli o peel-off. Balsamo per il corpo. Olio secco. Crema contorno occhi. Defatigante. Restringi-pori. Crema satinante. Shiseido, Chanel, Dior, Clinique, Estée Lauder, Elizabeth Arden, 
Biotherm, Lancome, Clarins diventano gli inseparabili amici di ogni giornata. Il cambiamento è tutto nel nuovo soprannome che le affibbia quell'amica: Diva.
Dall'amare se stessa al farsi amare il passo è breve: appuntamenti, uscite romantiche, tentativi malriusciti, e il grande amore.
Anche con gli altri le cose migliorano, piano piano. Arriveranno altri problemi, ma il grosso è stato fatto. Anche se non bisogna mai dimenticare che parliamo fondamentalmente di esteriorità: un'esteriorità troppo a lungo trascurata, che stava per soffocare quella ricca, palpitante, vulcanica interiorità - arrabbiata con un corpo e un volto in cui non riusciva a riconoscersi.
Oggi non solo non posso rinunciare ai riti di creme, trucchi e quant'altro, ma adoro la moda e mi diverto un sacco a parlarne come se fosse la questione più urgente di cui dibattere. Le amiche mi chiedono consiglio su tagli di capelli, prodotti di bellezza e abbinamenti abito-accessori con costante fiducia, e dunque ecco qui il modo per ripagarle di tanta fedeltà.
Stay tuned!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sara: io ho assolutamente bisogno dei tuoi consigli!! Che bella rubrica, la leggerò con attenzione. Grande :D

Noemi

Anonimo ha detto...

Sara...perchè non dicevi nessuna di queste cose quando eravamo all'università? perchè non sapevo che fossi dotata di una penna così facile e felice? ...sì, certo il mio autismo sociale avrà fatto la sua parte, ma anche tu...non eri meno timida! comunque un giorno ti potrei anche dare carta bianca per rinfrescare la mia "immagine", ne ho bisogno! valentina m.

Sara Giorgia ha detto...

Per Noemi: spero che ti regali quei necessari momenti di spensieratezza, amica mia!
Per Valentina: Vale gli anni dell'Università li ho vissuti malino, a dirti la verità ho iniziato a essere più consapevole solo con il lavoro, e, ancora di più, adesso. Dai vieni presto a Torino così ti racconto il perché. Bacio.

noemi ha detto...

Altri consigli e racconti di bellezza please!!! Ciao giapponesina! Un abbraccio e buona domenica,
Noemi.

Sara Giorgia ha detto...

Ti voglio troppo bene amica mia! Attendi fiduciosa, sto lavorando per voi ;)

noemi ha detto...

grandeeeee ti voglio bene anch'io :D